Doppio standard e direttiva 55: la posizione del Comitato 3 ottobre

A seguito dell’invasione e aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina, l’Unione Europea, in attuazione di quei fondanti principi di solidarietà, ha deciso di dare esecuzione alla Direttiva 2001/55/CE che istituisce la protezione temporanea.

Tale strumento di tutela può essere attivato dall’Unione europea “nei casi di afflusso massiccio o di imminente afflusso massiccio di sfollati provenienti da paesi terzi che non possono rientrare nel loro paese d’origine” e garantisce “una tutela immediata e temporanea alle persone sfollate”. L’obiettivo della protezione temporanea, dunque, è quella di fornire il prima possibile una forma di tutela a persone che sono costrette a scappare in grandi numeri da un paese (senza quindi dover avviare una domanda di protezione internazionale e aspettarne l’esito) ma anche, quale strumento europeo, di consentire anche una immediata accoglienza nei vari paesi dell’Unione in modo equilibrato.

Questa direttiva, pur essendo stata scritta nel 2001, non era mai stata applicata prima dai Paesi dell’Unione Europea. Perché? Perché le persone che in questi ultimi decenni sono fuggiti da guerre in tutto il mondo non hanno potuto ad un sistema di protezione che avrebbe probabilmente salvato molte vite umane?

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