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Porta d’Europa a Bruxelles? Il “no” del Comitato 3 ottobre

 Roma, 6 ottobre 2022 

Il Comitato 3 ottobre esprime seria preoccupazione e al tempo stesso un sincero rammarico per le affermazioni che arrivano da alcuni esponenti politici di voler spostare a Bruxelles la Porta d’Europa.

Tale affermazione giunge proprio all’indomani della commemorazione in occasione della IX Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, che ha visto a Lampedusa oltre cinquanta persone sopravvissute ai naufragi insieme a più di 350 studenti e studentesse italiane ed europee.

“Pensare di spostare la Porta d’Europa è un oltraggio alla memoria delle oltre 24.000 persone che solo negli ultimi nove anni hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo. La Porta d’Europa è simbolo di memoria, ma anche di accoglienza per tutte quelle persone che giungono a Lampedusa nella speranza di una vita migliore” afferma Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre.

Continua Brhane: “Spero che tali affermazioni nascano solo dal desiderio di ottenere un po’ di visibilità e da un certo gusto per la provocazione. Noi, del Comitato 3 ottobre, ci impegneremo per far sì che il 3 ottobre diventi Giornata europea della Memoria e dell’Accoglienza e che la Porta d’Europa possa diventare un monumento Patrimonio dell’Unesco, quale esempio eccezionale dello spirito di accoglienza dell’isola di Lampedusa, specialmente ora che l’opera è divenuta vulnerabile per l’impatto degli agenti atmosferici”.

Conclude il presidente Brhane: “Se si dovesse decidere di mettere una copia della Porta d’Europa a Bruxelles, noi del Comitato 3 ottobre non saremo contrari. Da sempre, infatti, sosteniamo che la responsabilità del soccorso e dell’accoglienza delle persone migranti debba essere una responsabilità condivisa da tutti gli stati membri dell’Unione Europea e che debba essere una priorità nell’agenda delle Istituzioni europee”. 

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